L’opera San Michele e il drago, realizzata dal pittore Raffaello Sanzio, è un dipinto a olio su tavola (31×27 cm), all’incirca del 1505 e conservato oggi nel Museo del Louvre a Parigi 

Raffaello Sanzio è considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo, per le numerose opere iconiche e per il modo in cui queste furono prodotte da lui e dalla sua bottega. La “maniera” di Raffaello fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli successivi e per la sua influenza sulla storia dell’arte occidentale come modello fondamentale per tutte le accademie di belle arti fino alla prima metà dell’Ottocento che raggiunse le avanguardie del XX secolo e l’arte contemporanea del XXI secolo, fino a lambire altre arti come il cinema e il fumetto.

Il particolare dipinto, rappresenta l’Arcangelo Michele che sta in equilibrio sul collo di un “mostro” dalle fattezze demoniache mentre sta per colpirlo con la spada sollevata. Le ali aperte, la gamba destra, il drappo mosso dal vento fanno apparire l’angelo come appena planato. All’altro braccio regge uno scudo crociato.

Tutt’intorno si dispiega un brullo paesaggio infernale, popolato da varie figure di difficile lettura simbolica sullo sfondo, probabilmente non slegate da suggestioni dantesche. 

Oltre all’indubbia importanza estetica e per la storia dell’arte, l’opera è degna inoltre di grande attenzione per il suo valore evocativo e simbolico, non soltanto per la tradizione della cristianità.

La figura e la popolarità dell’Arcangelo Michele, che continua nel tempo ed arriva anche in questi giorni tormentati, per sua natura protettore e difensore degli esseri umani dal tentatore per eccellenza, nasconde per vari motivi un significato di grande importanza e attualità che meriterebbe ben più di un semplice articolo.

Sono in molti ad aver trattato questo argomento, di sicuro con maggiore competenza artistica e spirituale. Sono sostanzialmente due però gli aspetti che vale la pena di ricordare.

Uno più di natura interiore. Al di là della sua iconografia religiosa (da sempre gli artisti si adattano alla cultura dell’epoca in cui sono vissuti, in alcuni casi addirittura rappresentandone per mestiere il commitment) infatti la figura di Michele rappresenta la lotta ed il compito dell’essere umano nel superamento dei propri demoni personali. Non è un caso che nell’Arcangelo Michele si riconoscano tradizioni di paesi diversi dall’Occidente al Medio Oriente e che lo hanno eletto a proprio protettore con la più alta dedizione.

La seconda che ci porta a percorrere le sue tracce addirittura lungo tutta l’Europa fino alla Grecia e ad Israele, nella cosiddetta “linea del drago”, una linea ideale che collega sette monasteri dedicati all’Arcangelo.

Da Skellig Michael (Irlanda), a St Michael’s Mount (Gran Bretagna), Mont Saint Michel ( Francia), la Sacra di San Michele (Piemonte, Italia), San Michele ( Puglia, Italia), al Monastero di San Michele (Grecia), fino al Monastero di Monte Carmelo (Israele). 

Luoghi che secondo una certa tradizione spirituale emanerebbero una particolare energia.

DI particolare rilevanza in questo senso la Sacra di San Michele (Piemonte, Italia) che contiene il cosiddetto portale dello Zodiaco, libro di pietra scolpito dalla mano di un Alchimista medievale, il maestro Nicolaus; santuario costruito su una delle tante “vette considerate sacre”, e ritenute dimora di creatura angeliche. 

Forse non è un caso che i “particolari accadimenti” in atto in questo momento avvengano con grande virulenza e accanimento nel nostro Paese (e anche in terra d’Israele così piena di luoghi di culto di tutte le principali religioni monoteiste). Ma questo meriterebbe forse di essere il tema anche di altri articoli o di personalissimi approfondimenti.

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