Se l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha coinvolto centinaia di aziende italiane appartenenti alle più svariate industries per cercare di comprendere il rapporto tra arte e le aziende, qualche cosa vorrà pur dire.

Apparentemente Azienda e operatori culturali sono mossi da diverse motivazioni e seguono diversi percorsi. Le prime mirano al conseguimento di un risultato concreto dove la standardizzazione è strumentale per far fronte al contenimento dei rischi e all’ottimizzazione dei costi; l’arte e la cultura si esprime e si muove con sentimenti e passioni, non vive il tempo e la standardizzazione se non per replicarla strumentalmente.

Le istituzioni culturali, gli artisti e i creativi possono però diventare alleati delle imprese, come driver del cambiamento e della innovazione, in grado di promuovere soluzioni per lo sviluppo, di attivare soprattutto quella rigenerazione intellettuale ed emotiva per ripensare creativamente a nuove forme, di società anche attente agli equilibri dell’eco sistema, un tema di sempre più urgente attualità.

Anche solo per creare stimoli ed evocare simboli, enzimi spirituali ma che agiscano concretamente sull’ambiente e l’organizzazione aziendale (in fin dei conti un eco-sistema), intervenendo su più fronti.

  • costruendo alleanze strategiche con altri settori per creare nuove opportunità di lavoro e servizi
  • mettendo le persone al centro del cambiamento
  • supportando l’industria per ridurre i costi ed i danni grazie al ricorso di una economia circolare

Secondo una definizione che ne da Wikipedia l’Economia circolare è un termine che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità. Secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, in un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Per approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_circolare

Sono tanti gli esempi in Italia e nel mondo, attivi in questo senso. 

“arte e ambiente” realizzata con materiali plastici di scarto dall’artista indiano @arunkumar

Sempre sul fronte delle Aziende il fenomeno delle corporate collection si è evoluto moltissimo negli ultimi anni. Nel nostro Paese con un pò in ritardo, ma caratterizzato comunque da vivacità, magari sulla base delle passioni individuali.  In particolare dall’inizio degli anni Duemila le collezioni aziendali sono diventate sempre più selettive e gestite in modo professionale, coinvolgendo esperti e curatori, definendo budget e monitorandone il valore. 

Ma soprattutto queste collezioni sono oggi uno strumento per comunicare. Con i vari stakeholders – dipendenti o clienti che siano, per condividere e fidelizzare, esplicitando i valori istituzionali o di brand,  promuovere le attività attraverso una sana e concreta opera di sensibilizzazione.

In manifestazioni ed eventi, fiere, show room aziendali.

L’indagine dell’Università Cattolica in collaborazione con Axa Art e Banca Intesa Sanpaolo evidenzia come le aziende italiane sembrano molto attive nel mondo dell’arte. Il 28% infatti, tiene almeno un archivio della propria collezione, un altro 22% possiede anche un catalogo delle opere possedute. Catalogo che, nel 34% dei casi viene anche pubblicato online o in formato cartaceo. E un 56% delle aziende italiane apre la propria collezione al pubblico in Italia che all’estero.

Un esempio importante è costituito da Siram Veolia, nella sede italiana della multinazionale francese, che ha dato vita a un progetto di sensibilizzazione e racconto della transizione ecologica e sulla corretta qualità dell’aria. Protagonisti del progetto i grandi mammiferi marini che svolgono un ruolo rilevante all’interno dell’ecosistema. Per lo storytelling del progetto è stato prodotto anche un docufilm What are you looking for? Che ha coinvolto importanti testimonial, della ricerca, del mondo della musica e dell’arte stessa. Nell’ambito del progetto sono appunto stati coinvolti alcuni artisti italiani, che hanno interpretato il tema realizzando esclusive opere d’arte che hanno come soggetti questi straordinari esseri viventi, esposti nella innovation room dell’Azienda. 

Per approfondire https://www.siram.veolia.it/profilo/what-are-you-looking-for

Opere degli Artisti Daniele Fortuna, Nicola Salvatore, Riccardo Pocci con la curatela di Artdesignbox

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