Lo haiku 俳句 è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. È composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente detto), secondo lo schema 5/7/5. Inizialmente indicato con il termine hokku (発句 lett. “strofa d’esordio”), deve il suo nome attuale allo scrittore giapponese Masaoka Shiki (1867-1902), il quale coniò il termine verso la fine del XIX secolo, quale forma contratta dell’espressione haikai no ku (俳諧の句?, letteralmente “verso di un poema a carattere scherzoso”). Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo (1603-1868), quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e, successivamente, lo stesso Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa. (fonte Wikipedia)

L’arte digitale come naturale evoluzione della graphic design e nelle sue applicazioni insieme allo sviluppo dei mondi virtuali riteniamo possano aprire nuovi orizzonti espressivi e di esplorazione delle emozioni umane. L’apparente semplicità del genere letterario degli Haiku e la sua metrica profonda ed incisiva ci sembra perfetta – magari ardita – per un ideale sposalizio con una letteratura come il cyberpunk, che ha avuto inizio con l’insuperato romanzo Neuromancer del 1984 di William Gibson e con tutto ciò che è venuto successivamente e per i nuovi mondi digitali e le implicazioni sociali e di interazione umana ancora tutte da esplorare. Ogni NFT della collezione (nella sua prima edizione di prossima presentazione) contiene una immagine ed un haiku ad esso dedicato, realizzati in esclusiva per la collezione.

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